Hallmarkies: il festival dei film di Natale trash americani

Vi ho già raccontato, cari lettori e lettrici di Deep Hinterland, del mio guilty pleasure per i film natalizi della Hallmark. Come forse già saprete, si tratta di cinepanettoni statunitensi ultra-zuccherosi pieni di vischio e cioccolata calda caratterizzati dal fatto di avere tutti la stessa trama. Una donna di carriera si innamora sempre di un agricoltore specializzato nel settore alberi di Natale durante una visita ai suoi per le feste, riscoprendo assieme al bell’imbusto il loro vero significato. In quel mio vecchio articolo, avevo anche confessato di co-presentare insieme ad un’amica un podcast che ha per tema proprio questi stucchevolissimi film, forse fra i più noiosi del pianeta. Beh, quest’anno devo confessare qualcosa di ancora più estremo: sono andata al “Christmas Con” di Edison, New Jersey.

Non sapete cosa diavolo sia il Christmas Con? Bè, fino a qualche mese fa neanche io lo sapevo. Poi, in un bel giorno di primavera (sì, perché il biglietto l’ho dovuto comprare con sette mesi di anticipo), la co-presentatrice del suddetto podcast (che si chiama Sarah) mi ha proposto quest’esperienza. Qualcuno le aveva detto che c’era questo convegno interamente dedicato ai film di Natale e che questo era la destinazione per eccellenza delle cosiddette Hallmarkies, le fan (e, forse meno spesso, i fan) più devoti del genere. E quindi mi sono lasciata convincere.

La locandina ufficiale del Christmas Con 2024. Photo credit: That’s4 Entertainment

Ho quasi cambiato idea quando ho visto il prezzo del biglietto, ma Sarah ne era così entusiasta. E poi in fondo sarebbe stato divertente. Mi immaginavo una specie di Winter Wonderland, con piste di pattinaggio, decorazioni, alberi, Babbi Natale, giochi per i più piccoli a tema natalizio, giostre, cioccolata calda, biscotti allo zenzero, carole a profusione e chi più ne ha più ne metta. Devo ammettere di avere un debole per il consumismo festivo.

Niente del genere. Ho trovato, invece, un Expo grigio e triste, ma pieno di fan. Nessun Babbo Natale, niente giochi, niente bambini. Erano state decorate solamente delle piattaforme designate per foto e selfie di rito. Un venditore di cioccolata calda c’era, in realtà, ma nessuno se lo cagava. La gente era venuta per un motivo e un motivo solo: conoscere le star dei film Hallmark.

La fila per entrare al Christmas Con. Da notare, l’approccio natalizio ai tubi sul soffitto. Photo credit: Mary Migliozzi.

Perché costruire gratuitamente un pupazzo di neve quando, pagando, puoi invece vedere dal vivo la coppia di attori che ne ha costruito uno in TV ieri sera? Non sono mai andata ai Comicon o ad altri eventi simile, ma credo che si tratti più o meno dello stesso format. Al Christmas Con partecipavano dozzine di attori e attrici conosciuti/e esclusivamente o quasi per questi film pacchiani natalizi, di modo che i/le loro fan potessero passare la giornata o il weekend intero a fare la fila per una loro foto autografata.

Una vera tradizione festiva per i nostri tempi: ammassarsi in un magazzino lontano da ogni luce naturale con il dolce suono dell’interfono che annuncia le photo op invece dei canti natalizi e l’odorino del proprio sudore sotto il cappotto invece del profumo dei dolci. Tutto per qualche post su instagram, un ricordo confuso, ed un pugno di likes.

Non ricordo bene chi sia quest’attrice di film di Natale, ma so con certezza che una sua foto mi sarebbe costata 50 dollari. Photo credit: Mary Migliozzi.

Quindi se al Comicon si riunisce la fandom dei fumetti e dei film della Marvel, al Christmas Con si riunisce la fandom dei film Natale. E che tipo di persone compongono questa fandom? Da quanto ho osservato, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di donne bianche di classe media, tendenzialmente al di sopra dei 40-50 anni. Alcune erano vestite da elfe o da altra roba natalizia, ma più frequenti del Cosplay erano le magliette a tema: “All I Want for Christmas Is” con il nome dell’attore preferito o “I Just Want to Bake Cookies and Watch Christmas Movies”, per citarne alcuni.

Ho visto pure un uomo con scritto “Small Town Christmas Tree Farmer” sulla maglietta; devo dire un bel tentativo per attirare l’attenzione di qualche Hallmarkie. Anche io e Sarah, certo, avevamo le nostre magliette (le stesse disegnate da Sarah per promuovere il nostro podscast) con la faccia del nostro attore natalizio preferito. Insomma, le/i Hallmarkies sono come i nerds di Comicon, ma con le pretese più modeste. Non vogliono superpoteri, ma solo fare dei biscotti, addobbare qualche albero e (al limite) sognare il vero amore.

Una delle magliette più gettonate al Christmas Con 2024. Photo credit: dressingfestive.com

Le fan più scatenate, però, erano quelle di un certo Tyler Hynes. Si tratta di un attore canadese di 38 anni con pizzetto, veterano di oltre 20 film Hallmark fin dal lontano 2018. Hynes è anche il protagonista maschile del film natalizio più atteso di questa stagione, “Holiday Touchdown”, ovvero un cinepanettone americano fatto su misura per i fan di Taylor Swift che vanta al suo interno anche un cameo di Donna Kelce (ovvero la mamma del fidanzato della cantante che fa impazzire l’internet).

Ad ogni modo, le fan di Hynes si fanno chiamare (per l’appunto) le “Hynies” e portano un braccialetto con attaccato un ciondolo speciale per farsi riconoscere ed esprimere la loro devozione. Il ciondolo, infatti, è a forma di metà di cuore ed è magnetico, in modo da poter essere collegato a quello di un’altra compagna Hynie per completare un cuore intero con su scritto “TY”, ovvero il soprannome dell’amato. Ecco, se le Hallmarkies sono come i nerd dei Comicon, le Hynies sono come quei tizi super-nerd con i tatuaggi dei supereroi ed una camera piena di FunKo. O quei fan del “Trono di Spade” alla canna del gas che hanno chiamato la figlia Khaleesi.

Veramente non capisco la devozione ispirata da Hynes. Non ho niente contro di lui; come attore non è incredibile, ma non è nemmeno così male. Come uomo non è uno strafigo, ma non è nemmeno così brutto. Ha la faccia di un papà nordamericano di mezz’età che guarda il football e fa il contabile. Se apparisse davanti a me in fila al supermercato, non mi merviglierei. Sarà questo il suo fascino? La sua normalità? Una normalità perfezionata e confezionata per il nostro consumo?

L’attore canadese Tyler Hynes, ovvero il sex symbol definitivo dei film natalizi americani. Photo credit: TV Insider.

Ecco, il consumo (e ri-consumo) della normalità. Sarà per questo che i film Hallmark sono così noiosi ed allo stesso tempo così amati dagli Americani? È bello decorare l’albero, fare i biscotti, pattinare, fare la casa di pan di zenzero, passeggiare sotto la neve, intonare i canti natalizi. Ma forse per le/i fan di Hallmark, è ancora più bello guardare gli altri che fanno queste cose. È più festivo abbattere l’albero di Natale o guardare Tyler Hynes che fa finta di abbattere l’albero di Natale? Che cosa ne direbbe la semiotica di De Saussure? Tyler è il significante e Natale il significato? Che cosa ne direbbe Umberto Eco? Stat arbor natalicia pristina nomine, nomina nuda tenemus?

Riflettevo in latino su questa strana fandom quando Sarah mi ha interrotto, sostenendo di avere una sorpesa per me. Aveva prenotato una foto per noi con le stelle di Three Wise Men and a Baby, un privilegio molto bramato al Christmas Con. La photo op, infatti, non solo comprendeva il Signor Hynes, ma anche con altri due bellimbusti hallmarkiani e la stessa autrice del film (povera/beata autrice; nessuna delle donne in fila per una foto era venuta per lei).

La mia foto ricordo del Christmas Con, a ricordo imperituro del fatto che io (la seconda da sinistra) e le mie amiche abbiamo effettivamente passato 20 secondi vicino a Tyler Hynes e altri tre protagonisti dell’Hallmark Cinematic Universe.

Abbiamo fatto la foto con le celebrities natalizie in circa in 20 secondi. Dopo aver fatto la foto, però, non sapevo veramente cosa altro fare in quel magazzino grigio pieno di gente infoiata per i film di Natale. Ho mandato la foto a mia madre e poi le ho telefonato, dicendole di guardare la cartella messaggi del suo telefonino. Le tremava la voce quando mi ha risposto: “Ma Mary, questi sono… questi sono…Mary, sono davvero loro? Ci sono tutti i miei preferiti! TYLER HYNES! ANDREW WALKER! E anche tu ovviamente sei venuta molto bene, cara.” È stata gentile a dirlo, ma io non sono niente di speciale davanti alla meraviglia di un uomo che di mestiere abbatte gli alberi di Natale in TV.

Temo che non ci sia molto altro da raccontare della mia esperienza al Christmas Con di Edison, New Jersey. Non credo che ci tornerò, avendo già vissuto il sogno, ma sono contenta che almeno la mia mamma abbia goduto dell’esperienza, pure non essendoci stata. Per quanto ami il Natale, non credo che farò mai parte della sua fandom. Preferisco mangiare i biscotti che guardare Andrew Walker che se li mangia al posto mio. Come si dice in questi casi, ad ognuna il suo!

Lascia un commento