Ah, l’estate! Trenta gradi all’ombra. Crisi ambientale. Siccità e incendi. Ristoratori che si lamentano perchè non trovano personale. Personale che si lamenta perchè non viene pagato dai ristoratori. Bagnanti che lottano con i cinghiali per un posto in spiaggia. Guerra mondiale con conseguente apocalisse nucleare alle porte. E poi c’è la mia preferita delle sacre tradizioni dell’estate all’italiana: i tormentoni musicali!
A dirla tutta, io questa pazza estate 2022 non l’ho passata al mare, ma a rompermi i cosiddetti cabbasisi a casa mia in Pennsylvania. Ma questo non è in fondo solo un motivo in più per godermi le hit italiane di quest’anno? Sono certamente più anzianotta e più straniera dell’ascoltatore medio, ma mi considero lo stesso una grande intenditrice del genere. Chi mi conosce lo sa, l’amore per il pop estivo nostrano è sempre stata una mia piccola perversione. E poi perché noi millennials dovremmo limitarci ai brani della nostra giovinezza? Di sicuro la nostra musica non era meno stupida di quella attuale. Dico davvero, ne ho le prove:
Proprio per questo l’anno scorso ho inaugurato qui su Deep Hinterland la tradizione delle “pagelle ignoranti” dei tormentoni estivi all’italiana. Con settembre che oramai si avvicina a passi da gigante, è finalmente giunto il tempo di ripeterci! Chissà cosa hanno combinato questa estate i big dell’anno scorso? Saranno stati scalzati da qualche nuova new entry? Bando agli indugi…Let’s start!
La dolce vita di Fedez, Tananai e Mara Sattei: 5,5. Il pezzo più streamato (e forse anche quello più stremato) dell’estate Italiana 2022 non è brutto. Il problema è che Fedez ha praticamente scritto la stessa canzone dell’anno scorso. Ritmo aggressivamente allegro. Videoclip più vintage che retro. Due uomini che cantano strofe ammiccanti; una donna che canta un ritornello creato apposta per TikTok. Ma vogliamo parlare del riferimento all’Oktoberfest? Va bene tutto, ma chi è che festeggia l’Oktoberfest a Ferragosto? Attendiamo ora una bella canzone di Natale per il prossimo Halloween. BARONE BIRRA
Pasta di Tananai: 8. Nonostante la comparsata nel precedente brano di Fedez con la Sattei, devo confessare che Tananai mi sta molto simpatico. Come immagino stia simpatico a tutti quelli che l’hanno visto esultare per essere arrivato ultimo a Sanremo, e a tutti gli amanti del non-sense. Perché, diciamocelo una volta per tutte, il testo delle canzoni di Tananai non vuole mai dire un cazzo. Ma ha anche dei difetti. TANANASAURUS REX
PAMPAMPAMPAMPAMPAMPAMPAM di Irama: 6. Repetita iuvant, ma otto volte sono troppe per qualunque parola. Questa canzone non si poteva chiamare “PAMPAM” e basta? Oppure, al limite, “PAMPAMPAMPAM”? In quanto a nonsense, Irama dovrebbe imparare da Tananai, che non ha chiamato la sua hit estiva “Pa-ra-pa-ra-pa-pa-pa-ra” anche se avrebbe potuto benissimo farlo. In ogni caso, Tananai escluso, il numero massimo di ripetizioni possibili per parola senza irritare l’ascoltatore è sei, come ci insegna il mio idolo Carly Rae Jepsen. Il pezzo di Irama raggiunge comunque la sufficienza in zona cesarini, ma solo perché Irama rimane pur sempre il mio guilty pleasure preferito. ORGOGLIO BALBUZIENTE
Pare di Ghali feat. Madame: 9. “Fai come ti pare, pare, pare. Fai come ti pare, pare, pare”. Vedi? Sei ripetizioni. La regola di Carly. Funziona sempre. PA-RA-PA-RA-PA-PA-PARE
Tropicana dei Boombadash e Annalisa: 7. POV: Sei in spiaggia. Stai ascoltando la radio e ti capita questa canzone. All’inizio sembra andare tutto bene, nonostante questi siano gli stessi che l’anno scorso hanno fatto quel brano snervante con Baby K. Annalisa è brava. Ti stai rilassando. Ti stai godendo l’ascolto. Poi arriva il ritornello. Che succede? E’ una sirena antiaerea? Un clacson? Una balena che fischia durante la stagione degli accoppiamenti? CETACEI TATTICI NUCLEARI
Sensibile all’estate di Jovanotti e Sixpm: 5. Scartata la prima stesura del brano, che si chiamava “Sensibile all’ambiente”. ECOCAZZISTA
Finimondo di M¥SS KETA: 7. Hai mai pensato fra te e te, “Non so se in questo momento mi va una cosa alla Vianello stile anni 60 oppure uno di quei videoclip inquietanti tipo Lady Gaga”? Beh, ora non devi più scegliere! PRENDI DUE PAGHI UNO
S!r! di Thasup feat. Lazza e Sfera Ebbasta: 6,5. Sembrano ragazzini che hanno appena fatto il viaggio di studi negli UK (tanto paga papà) ed hanno appena imparato le parolacce in Inglese. Ma solo le parolacce, perchè hanno passato tutto il tempo a parlare di stronzate con altri italiani. Simpatici, però. PRIMA MEDIA
Diva di La Rappresentante di Lista: 10. “Diva” ha meno stream su Spotify di tutte le altre canzoni in questa pagella. A conti fatti, non è un tormentone. Eppure è la perfezione. NON MI STRESSARE
Che mi ancora resta da dire? Ora che l’estate è finita, mancano solo 161 giorni al prossimo Sanremo. Pazienza.
Nata in Ohio e vissuta in passato a Bologna e a Genova, Mary Migliozzi attualmente vive vicino a Philadelphia, dove lavora nell’ambito dei programmi internazionali universitari. Per oltre 15 anni ha insegnato e ha fatto ricerca accademica in Italian Studies, concentrandosi sulla letteratura dialettale italiana e sulla musica pop e cantautoriale del Bel Paese. È un’appassionata di romanzi gialli inglesi, romanzi russi troppo lunghi per essere letti tutti d’un fiato, e del Festival di Sanremo.