18 agosto 2022: tutto velleitariamente a piedi da Wittenberg Platz al BUNDESTAG, attraversando quel grande polmone verde in città che è TIENGARTEN, dove, nel bel mezzo del parco, campeggia la SIEGESSÄULE (Colonna della Vittoria), quella del mitico “Il Cielo sopra Berlino” di Win Wenders. Considerazioni a margine di questo primo incontro con Berlino: di non sognarsi di girarla a piedi, una città che non ti dà punti di riferimento, cammini (rigorosamente con navigatore) e ti sembra di non arrivare mai alla meta; vialoni imponenti e stranianti; tra una cosa da vedere ed un’altra – nel mezzo – niente di particolarmente attrattivo, ed intanto ti maciulli i piedi (… e sono pure uno allenato!); e mi dico: da domani rigorosamente metro, bus, treno, tutto il possibile. I piedi li conservo per cause migliori.
Una città di cose mitiche: Pergamon, Alexanderplatz, il “dente cariato” (Kaiser Wilhelm Memorial Church) a due passi (almeno quello) dal mio hotel a Wittenbergplatz (consiglio), Checkpoint Charlie, Bundestag e così via.
19 agosto 2022: riparto dalla stazione dei treni di ZOOLOGISCHER GARTEN. Il luogo mi rimanda a “Christiane F. – Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino”. Quante volte ho letto il libro? Quante ho visto il film? Che ricordo soprattutto per la meravigliosa colonna sonora di David Bowie. Ci stavo dentro tutto in quello “ZOO”, anche se non ho toccato manco una canna in vita mia. Eppure ero con quei ragazzi/e persi, sempre dalla loro parte.
20 agosto 2022: ISOLA DEI MUSEI (PERGAMON). Una visita imprescindibile per chi si reca a Berlino; tra le meraviglie del Pergamon certamente la grande PORTA DI ISHTAR di Babilonia (VI secolo a.C.). Ma qui voglio parlarvi di un’esperienza museale unica, il PERGAMON PANORAMA: una delle più belle ricostruzioni storiche, tour virtuale, simulazione di vita quotidiana dell’antichità che abbia mai visto. Pergamon Panorama è una struttura di cinque piani da cui ammirare e ascoltare la Storia. Luci del giorno e della notte, vociare di gente, il cinguettio degli uccelli ed anche il canto di un gallo al sorgere del sole, l’abbaiare di cani. Un’esperienza immersiva unica.
Nel pomeriggio un salto doveroso al CHECKPOINT CHARLIE, dove mi viene da pensare colpevolmente che “ci” dichiaravamo comunisti e guardavamo con simpatia all’URSS, non sapendo neanche lontanamente cosa il regime sovietico significasse per la felicità di milioni di uomini. Esattamente la negazione di quella felicità promessa a parole e negata nei fatti in questa terra di orrore, dolore e morte.
21 agosto 2022: è domenica di riposo e non ricordo esattamente cosa abbia fatto se non vagare senza una precisa meta in città.
22 agosto 2022: BRÜCKE-MUSEUM. Ho grandi aspettative, gli espressionisti tedeschi hanno rappresentato molto per la mia formazione artistica, sopra tutti il pittore Ernst-Ludwig Kirchner. Ma al termine della visita mi rimane un senso di inappagamento: tante le grafiche interessanti, qualche dipinto di rilievo, ma pochi i capolavori conosciuti sui libri, riviste e cataloghi d’arte, a parte l’opera “Artista” (Marzela) di Kirchner e ”L’apertura della diga” di Karl Schmidt-Rottluff. Cercherò altrove a Berlino qualche altro capolavoro espressionista (v. sesto giorno alla Neue Nationalgalerie).
Di ritorno a piedi, fino alla stazione dei treni di Oscar-Helene-Heim, mi imbatto casualmente nel MUSEO DEGLI ALLEATI e rifletto sulla guerra in Ucraina, sapendo oggi più di ieri da quale parte stare.
23 agosto 2022: per me è veramente un giorno speciale, il primo incontro nella vita reale con la mia Musa ispiratrice ai tempi del primo “covid lockdown” (inverno/primavera 2020). Incontro Irina Lozovaya alla stazione ferroviaria di Friedrichstrasse e ci rechiamo a circa mezz’ora di treno dal centro di Berlino, nella Foresta di Wannsee. Le riprese fotografiche per il mio progetto “After The Pandemic 1425” saranno essenzialmente dei nudi artistici e bisogna stare lontani da occhi indiscreti.
Invero, scopro che a Berlino il problema non si pone affatto, i berlinesi, immagino anche i tedeschi in generale, hanno un rapporto distaccato e/o naturale con la nudità. E mi sovviene quella citazione di Kirchner che ho letto al BRÜCKE-MUSEUM il giorno prima: “Non c’è niente di più delizioso dei nudi all’aria aperta.”
Nel pomeriggio visita alla NEUE NATIONALGALERIE di Berlino. L’edificio, progettato per ospitare questo nuovo museo d’arte contemporanea, è opera del grande architetto Ludwig Mies van der Rohe. Della ricca collezione mi piace qui ricordare una nutrita sezione dedicata al maestro norvegese Edvard Munch, una serie di dipinti a tempera che sembrano piuttosto dei grandi acquerelli per la leggerezza e la trasparenza della trama pittorica; in termini contenutistici prevalgono i crepuscoli, le giovani donne all’aperto, laghi e foreste a fare da sfondo.
Sono presenti inoltre svariati movimenti anti-accademici della storia dell’arte contemporanea. Nella mia adolescenza mi sono nutrito voracemente dagli artisti tedeschi del secolo scorso. Tra questi, certamente George Grosz uno dei più amati, presente alla Nuova Galleria Nazionale di Berlino con alcuni suoi capolavori, tra questi spicca “I pilastri della società” (1926). Ma la mia opera preferita in questo museo è certamente “Potsdamer Platz” (1914) di E. L. Kirchner: un dipinto aguzzo nel segno pittorico, figure maschili dalle gambe divaricate tra grigi marciapiedi e strade verdi, in primo piano aristocratiche donne velate e livide, un roteare vorticoso di scena urbana.
24 agosto 2022: FONDAZIONE HELMUT NEWTON. I mitici grandi nudi del maestro berlinese. La collezione di foto si arricchisce di tanti cimeli della lunga e fortunata carriera di Helmut Newton, tra gli altri alcuni eleganti vestiti che il fotografo amava indossare in occasioni mondane e di lavoro. La Fondazione ospita anche mostre temporanee, da giugno a novembre 2022 una mostra dedicata ad “HOLLYWOOD”.
Visual artist: Massimo Maselli
Models: Irina Lozovaya; the city of Berlin
Location: Wansee Berlin

Cosentino di nascita, sopravvivo a Roma, estrema propaggine di Calabria. Artista visivo, da qualche anno in prestito alla fotografia, mi accorgo di continuare a dipingere anche quando scatto foto. La verità è che non capisco mai nelle cose che faccio dove inizia e finisce la pittura, dove la scenografia, la ceramica, la scultura, la fotografia. Capita pure di essere premiato, così è successo nel 2005, nell’ambito della III Biennale Internazionale della Magna Grecia di San Demetrio Corone (CS). Ho voluto che il dipinto presentato in quell’occasione, “Bastardo a Sud”, fosse l’immagine emblematica della mia rubrica su DEEP HINTERLAND: quale immagine migliore per i miei “percorsi artistici marginali”?