Nell’ambito di un più generale progetto artistico – TRIANGULUM / Morte Memoria Resurrezione (Giulia Stanciu, Massimo Maselli, Max Marra) – il mio tema fotografico sulle “Città della Memoria” si arricchisce di un nuovo tassello: la città storica di Lviv (Leopoli) in Ucraina. Leopoli, la “piccola Parigi”, con il suo centro storico è dal 1998 Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Fondata nel XIII secolo, la città ha conosciuto diverse dominazioni: quella polacca, per oltre quattro secoli, quella austriaca a partire dal 1772 fino alla caduta dell’impero austro-ungarico nel 1918. Di questa influenza asburgica è traccia nel servizio fotografico presso il BankHotel, già sede della Banca Austro-Ungarica.
La filiale della banca è stata realizzata in un periodo di rapida espansione economica, negli anni che vanno dal 1870 al 1914. Progettata dagli architetti Edmund Zhikhvich e Michal Luzhetsky, la costruzione si caratterizza per un’interpretazione secessionista [1] e modernista[2] di diversi stili storici. Nel 2015 il Laboratorio di Architettura Creativa “Kudin” ha elaborato un progetto di riadattamento dell’edificio storico in hotel, pur nel rispetto dell’edificio stesso quale “monumento storico architettonico”.
Gli elementi interni dell’edificio che non hanno subito modifiche risultano: l’atrio con le scale in marmo e le vetrate colorate, la pavimentazione bicolore della stessa hall al piano terra e al primo piano, le decorazioni murali. La interior design che si è occupata del nuovo arredo delle camere è Olga Ryabova [3]. L’architetto dello studio Kudin ha utilizzato composizioni grafiche di artisti modernisti francesi, in particolare di Serge Gladky (1880-1930) e Eduard Benediktus (1878-1930) eseguite con tecnica serigrafica.
Ogni stanza ha un diverso motivo astratto e un colore dominante con l’idea di trasmettere le atmosfere artistiche dell’inizio del XX secolo. Il servizio fotografico da me realizzato vuole rappresentare la rinascita all’indomani della più famosa delle pandemie storiche, quella della “Febbre spagnola” (1918-1920), esprimere gli “Anni ruggenti”, quelli dal 1920 fino alla “Grande depressione”, l’altrettanto celeberrima “Crisi del ‘29” o “Crollo di Wall Street”.
La perfetta location è stata il grande atrio del BankHotel di Leopoli (Lviv in ucraino). Altre foto hanno avuto come sfondo una delle camere arredate dalla interior design Olga Ryabova. Le riprese fotografiche esterne sono state realizzate nel villaggio abbandonato di Kolochava nei pressi del lago Synevyr nei Carpazi ucraini.
Visual artist: Massimo Maselli
Actress/Model: Dasha Sagirova
Stage costumes: Massimo Maselli (designer), Ludmila Abravets (handmade production)
Vintage lingerie: nanika_design by Nina Shaphinskaya
Make-up artist: Oksana Miskiv
Locations: BankHotel (Lviv, Ukraine), the abandoned village of Kolochava and the Synevyr lake (Ukrainian Carpathians)
Note
[1] “Secessione” nell’arte: si tratta di un movimento artistico anti accademico e innovatore che si è sviluppato in Europa a cavallo tra i secoli XIX e XX; si conoscono tre “secessioni” riferibili a tre diverse città: Monaco (1892), Vienna (1897), Berlino (1899). In particolare, la “Secessione viennese” ebbe una particolare risonanza in ragione soprattutto della produzione pittorica di Gustav Klimt. All’esperienza secessionista sono riconducibili i movimenti dell’Art Nouveau e dello Stile Liberty.
[2] Modernismo: si tratta di un movimento filosofico-estetico rinnovatore il linea con il progresso sociale della fine del secolo XIX; in sostanza, una “tendenza al rinnovamento di idee, metodi, ecc. per adeguarli a esigenze moderne” (Enc. Treccani); nell’arte, il modernismo, a seconda delle varie latitudini, ha prodotto diversi risultati, varietà di linguaggi ed esiti stilistici: Arts and Craft (Gran Bretagna), Art Nouveau (Francia e Belgio), Jugendstil (Germania); Liberty o Floreale (Italia), Secessione viennese (Austria), Juventud o Modernismo (Spagna).
[3] https://www.kudin-arch.com/
Cosentino di nascita, sopravvivo a Roma, estrema propaggine di Calabria. Artista visivo, da qualche anno in prestito alla fotografia, mi accorgo di continuare a dipingere anche quando scatto foto. La verità è che non capisco mai nelle cose che faccio dove inizia e finisce la pittura, dove la scenografia, la ceramica, la scultura, la fotografia. Capita pure di essere premiato, così è successo nel 2005, nell’ambito della III Biennale Internazionale della Magna Grecia di San Demetrio Corone (CS). Ho voluto che il dipinto presentato in quell’occasione, “Bastardo a Sud”, fosse l’immagine emblematica della mia rubrica su DEEP HINTERLAND: quale immagine migliore per i miei “percorsi artistici marginali”?