Articolo e gallery fotografica originale a cura di Riccardo Branchicella.
Per un ex studente di architettura che vive in Finlandia da oltre due decenni, la visita a Villa Mairea, uno degli edifici più iconici ad opera dell’architetto modernista Alvar Aalto, non può più essere rimandata!
Così, approfittando del bel tempo che quest’anno ha raggiunto anche la “periferia” nord del continente europeo, decido di partire per la costa ovest della Finlandia un fine settimana di settembre. Ne approfitterò anche per vedere il mio amatissimo mare.
Villa Mairea si trova alla periferia di Pori, nel complesso denominato Ahlström Noormarkku, una vecchia cittadella industriale che si occupava della trasformazione del legname, con una segheria azionata da un mulino ad acqua.
La villa è stata completata nel 1939 ed è servita negli anni come abitazione del direttore della fabbrica. Attualmente appartiene ancora alla famiglia Ahlström, che la usa come casa per le vacanze o per ospitare eventi mondani.
È sabato mattina e ad attenderci all’ingresso di Villa Mairea, che prende il nome da Maire Gullichsen, moglie del direttore della fabbrica e nipote del patriarca Ahlström, c’è la guida, che ci informa che non sarà possibile scattare fotografie all’interno dell’abitazione e che visiteremo soltanto il primo piano.
Superato l’ampio ingresso, la guida inizia il suo racconto nella zona del salone principale: uno spazio vasto dominato dal camino e dalla grande vetrata scorrevole. Quest’ultima consente in pratica di far entrare il bosco in casa, ma è stata azionata pochissime volte nel corso degli anni, data la complessità del movimento meccanico.
Tuttavia, ciò che colpisce maggiormente la mia curiosità, visitando questa icona del modernismo, oltre all’architettura, è sicuramente l’arredamento, curato personalmente da Aino Aalto, amica dei padroni di casa. Tantissimi sono gli oggetti e i mobili progettati dalla coppia di architetti finlandesi: alcuni ancora in produzione e disponibili per essere acquistati, altri solo pezzi unici per Villa Mairea.
Anche sulle pareti è possibile ammirare una infinità di opere d’arte. La signora Maire, essendone appassionata e disponendo di notevoli risorse economiche, si è occupata nel corso degli anni di promuovere l’arte internazionale in Finlandia, acquistando tantissime opere. Tra i maggiori artisti presenti a Villa Mairea troviamo Léger, Picasso, Braque e Modigliani. Oltre a una serie di disegni, di Picasso sono presenti alcuni vasi sui davanzali delle finestre della sala da pranzo.
Insomma, viene proprio voglia di trascorrere una bella serata con gli amici, sui comodi divani di Villa Mairea. Anche se il fatto di non aver potuto scattare neanche una foto degli interni della villa, per me che sono appassionato di fotografia, ha po’ rovinato la mia esperienza di visita. Decido così di lasciare la villa per proseguire verso la costa, a fotografare le dune di sabbia della vicina spiaggia di Yyteri.
Rientro in albergo per programmare il resto della giornata. Fortunatamente, avevo lasciato il televisore acceso ed entro in camera giusto in tempo per vedere gli ultimi minuti di un documentario della BBC sulla Lapponia, con immagini di una piccola chiesa in legno sperduta nei boschi di Inari, la capitale del popolo Sami, una minoranza “indigena” che abita nel nord della in Finlandia. Mi segno il nome del posto. È lì che voglio andare!
Rientrato a casa, inizio le ricerche per programmare il nuovo viaggio. La prima cosa da fare è vedere dove si trova esattamente la chiesa, il cui nome in finlandese è Pielpajärven Erämaakirkko.
Dopo averla localizzata su Google Maps, mi rendo conto del primo problema: questo luogo è raggiungibile solo a piedi tramite una bella camminata di 4,5 km su di un sentiero non esattamente comodissimo che si inerpica nel mezzo di un fitto bosco. Su diversi siti finlandesi specializzati in trekking, la strada per questa chiesetta è indicata come “pista non facile”; una sorta di eufemismo.
Ma non mi scoraggio: ho due settimane di tempo per prepararmi. Mi basterà fare le tanto raccomandate passeggiate quotidiane!
Il secondo problema potrebbe essere il clima. Siamo già in autunno. Anzi, si è fatto ottobre. Ma quest’anno, come dicevo, il caldo ha benedetto anche i paesi nordici. Qui in Finlandia, nel 2024, abbiamo avuto più di settanta giornate con temperature che hanno superato i venticinque gradi, un vero record!
Mi affiderò alla buona sorte e spero che almeno non nevichi! Ed è proprio così che è andata. Un magnifico sole mi ha accompagnato lungo tutto il percorso per raggiungere la chiesa, dopo una camminata di circa novanta minuti, accessibile anche ai meno esperti.
Per poter visitare internamente la chiesa, bisogna aprire da soli sia la porta sia le finestre. Un cartello, scritto in diverse lingue, raccomanda di richiudere con attenzione il tutto, per evitare che gli animali selvatici o le intemperie possano danneggiare la vecchia costruzione realizzata tra il 1752 e il 1760.
Il luogo su cui sorge la chiesa, sulla sponda nord-est del lago Iso Pielpajärvi, era originariamente un villaggio invernale dove gli abitanti di Inari si incontravano per partecipare ai mercati o alle diverse funzioni religiose. I reperti archeologici ci dicono che la zona è stata frequentata per migliaia di anni.
La piccola chiesa di Pielpajärvi è costruita in legno, con una pianta a croce. Internamente, sui tronchi pitturati di bianco, sono visibili i colpi delle accette che ne hanno sapientemente modellato le forme. Il rivestimento esterno è di tavole colorate con il tipico colore a base di ocra rossa. È dotata anche di una torre campanaria, costruita nel 1765.
Dopo alcune ristrutturazioni avvenute nel 1840, la chiesa rimase in uso fino al 1888, quando venne temporaneamente chiusa ai fedeli. Nel 1940, a seguito della distruzione di una nuova chiesa, che nel frattempo era stata costruita nel centro urbano di Inari, l’edificio fu però riaperto per permettere la celebrazione della messa per la festa di mezza estate, tradizione che continua tuttora.
Attualmente vi si svolgono anche alcune funzioni religiose, soprattutto in inverno, quando i più temerari la scelgono per celebrare le proprie nozze. Il che sicuramente li aiuta a ripararsi dagli attacchi delle zanzare che in estate invadono i boschi lapponi, ma non ad evitare qualche brivido di freddo causato dalle basse temperature invernali!
Dopo aver richiuso porte e finestre di questa solitaria testimone della vita nelle terre del Nord, mi preparo a ripercorrere i 4,5 km che mi separano dal parcheggio dove ho lasciato la macchina. Il sole ancora alto mi permette di scattare altre fotografie di questi luoghi lontani.
La natura selvaggia ed il senso di pace e tranquillità che ti avvolgono in questo periodo dell’anno fanno dimenticare le enormi difficoltà che in passato hanno affrontato gli abitanti del Nord, quando in inverno le temperature scendono per settimane fino a meno trenta gradi sotto lo zero e la luce del sole è sostituita dallo scintillio delle aurore boreali.
Un luogo duro e magico, questa Finlandia inedita, dove una piccola chiesa sperduta nel bosco diventa una cattedrale per l’animo umano.