The Dutch Oven: antropologia del crimine organizzato

In che modo lo studio scientifico delle culture criminali può contribuire a prevenire e combattere la penetrazione delle mafie nel tessuto sociale italiano ed internazionale contemporaneo? Quali sistemi di pensiero promuovono il dilagare dell’economia e della violenza mafiosa tanto nelle periferie delle nostre città che all’interno dei principali centri del potere costituito? Quali cambiamenti socio-culturali e quali riforme strutturali sono necessarie per togliere potere alle mafie? Che ruolo può svolgere l’antropologia nella lotta al crimine organizzato?

Ho cercato di rispondere a queste e molte altre domande nel corso dell’intervista che ho rilasciato durante il mio ultimo viaggio ad Amsterdam a The Dutch Oven, un ironico video-cast di infotainment a cura di Peter Duddington. Nel corso dell’intervista, ho avuto l’opportunità di fare il punto sulle ricerche in campo antropologico che, negli ultimi dieci anni, ho dedicato allo studio delle culture criminali in Italia e nel mondo, ed al ruolo giocato dai media al loro interno, in modo leggero e divulgativo. Al contempo, ho avuto anche modo di raccontare diversi aneddoti interessanti, e a volte persino divertenti, legati alla mia esperienza personale ed allo studio concreto di questi temi sul campo.

Qui di seguito, condivido con voi il video integrale della mia intervista sottotitolata in italiano (che potete trovare anche sul canale YouTube di Deep Hinterland e, in versione originale senza sottotitoli, su quello di The Dutch Oven). Colgo l’occasione per ringraziare Peter Duddington per avermi ospitato nel suo show, oltre che Claudio Gnoffo per aver lavorato ai sottotitoli del video (i quali verranno ulteriormente migliorati in futuro e riproposti in una versione aggiornata di questo articolo). Buona visione!

 

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