Cosa ha reso Papa Francesco la Musa ideale delle Intelligenze Artificiali?

Di Kalley Huang, traduzione di Dario De Leonardis

Francesco indossa un lungo giubbotto bianco ispirato a Balenciaga. Francesco indossa occhiali da aviatore e sfreccia in moto lungo una strada trafficata. Francesco serve le carte in un nightclub poco frequentato. Francesco con un giubbotto tattico si prepara a pilotare un jet da combattimento. Francesco condivide una birra al Burning Man Festival, in California. Francesco è il protagonista del nuovo videogioco della serie Assassin’s Creed.

Nell’ultimo anno sono apparse decine (forse centinaia?) di foto che ritraggono il leader della Chiesa Cattolica in strani scenari, mandando in tilt i social media. A parte il pontefice stesso, le immagini hanno tutte una cosa in comune: sono false, realizzate da strumenti di intelligenza artificiale che creano immagini a partire da brevi messaggi di testo chiamati prompt.

Ovviamente col cuore nel posto giusto. Immagine generata con Leonardo.ai

Molti personaggi pubblici – tra cui la star del basket LeBron James e diverse “Real Housewives” – sono apparse di recente in immagini generate dall’Intelligenza Artificiale, ma le immagini con Francesco sono quella ad aver fatto il botto più rilevante. Secondo un’analisi del New York Times, infatti, hanno ottenuto più visualizzazioni, like e commenti di molte altre foto generate dall’IA, dando vita a competizioni fra social media users che si sfidavano l’un l’altro a ritrarre l’86enne Vescovo di Roma in situazioni sempre più strane.

Su reddit è un delirio. Accanto a immagini generate dall’A.I. che ritraggono Francesco mentre pratica arti marziali, gioca a basket e va in skateboard ci sono immagini del pontefice che parla a una folla di motociclisti, oppure nei panni di supereroi come Barman o Superman. Secondo gli esperti, la prevalenza del Papa nelle immagini generate dall’IA è il risultato di una tempesta perfetta di fattori.

Dopo 10 anni come a della Chiesa cattolica, egli è immediatamente riconoscibile in tutto il mondo. Allo stesso tempo, egli è visto come un leader più accessibile rispetto al suo predecessore, Papa Benedetto XVI, dalla linea più dura. E se combinato con un’improvvisa esplosione di interesse per i nuovi strumenti di Intelligenza artificiale, Francesco – che nella vita reale è spesso ritratto in ambienti formali – è diventato la scelta ricorrente dei content creators, i quali lo collocano negli scenari più incongrui.

Francis riding a white motorcycle. In the A.I.-generated image, he is wearing a white motorcycle helmet and black gloves.
Un’immagine di Francesco generata dall’IA. L’inondazione di immagini papali è stata così massiccia che alcune persone nei forum online di A.I. generative hanno implorato i creatori di ispirarsi a qualcos’altro.

“Figure religiose di rilevanza globale come il Papa sono soggetti naturali della satira politica e dell’espressione artistica”, sostiene Jennifer Herdt, docente di etica cristiana alla Yale Divinity School. Francesco è una figura ideale ideale per questo genere di satira, ha aggiunto, perché “è noto per la sua semplicità, la sua solidarietà con i più poveri tra i poveri”. Quando diventa protagonista di scenari inverosimili come pilotare un jet da combattimento, egli quindi rappresenta “sicuramente il massimo dell’incongruenza, della sfida alle aspettative”.

Le immagini create dall’intelligenza artificiale possono però diventare pericolose quando e se le persone le credono reali e le usano impropriamente per diffondere disinformazione. “Le persone si lasciano ingannare e non controllano due volte la veridicità di un documento”, ha commentato infatti Subbarao Kambhampati, professore di informatica all’Arizona State University. “In questo modo, si allontanano poco a poco dalla realtà.” Molte delle immagini A.I. che ritraggono Francesco hanno però suscitato risatine di affetto per il Papa, che di recente ha avuto un problema di salute e si trova a gestire un pontificato più lungo della media.

“La gente vede Papa Francesco come un Papa del popolo, quindi si diverte a piazzarlo in tutti questi posti scenari cari alla gente”, è stato il commento del Reverendo Serene Jones, presidente e professore di religione e democrazia all’Union Theological Seminary di New York. Ciononostante, il Vaticano non ha mai espresso alcun commento commento ufficiale sulla fama generata online dalle foto A.I. che ritraggono il Papa.

Una delle prime immagini generate dalle AI ad essere diventata virale in rete attraverso i social media.

L’immagine che forse per prima ha trasformato Francesco in una star delle immagini A.I. lo mostra con un giubbotto bianco nello stile di Balenciaga, una casa di moda francese, mentre cammina per strada. Sembra che sia stata postata per la prima volta il 24 marzo 2023 su di un forum Reddit dove si discuteva lo strumento generativo di A.I. Midjourney, per poi essevi condivisa sui social media, e fidatevi quando vi dico che non tutti hanno capito subito che fosse falsa.

Un tweet che ha successivamente condiviso l’immagine, intitolato “I ragazzi di Brooklyn potevano solo sperare in questo livello di drip”, ha preso più di 229.000 like ed è stato visualizzato 20,6 milioni di volte. Al contrario, un tweet che condivideva immagini generate dall’A.I. dell’arresto dell’ex presidente Americano Donald J. Trump ha ottenuto solo 40.000 like e 6,4 milioni di visualizzazioni.

A smiling Francis sitting next to a pilot in a fighter jet.
Un’altra immagine di Francesco generata dall’A.I. Quando è il soggetto di scenari improbabili come il pilotaggio di un jet da combattimento, attrae l’attenzione degli users esprimendo il massimo dell’incongruenza.

Midjourney, che a quei tempi aveva rilasciato la versione numero 5 del suo strumento di generazione di immagini (ora siamo alla sesta), non ha voluto rilasciare commenti. Lo strumento in questione però genera immagini personalizzate ed iperrealistiche a partire da poche parole ed ora è in grado di creare mani con il numero corretto di dita – cosa che in precedenza aveva minato la sua credibilità.

Da allora, Papa Francesco è diventato una vera e propria Musa delle intelligenzi artificiali. È stato mostrato mentre mangiava al fast food, incontrava gli alieni, suonava la chitarra al Festival di Glastonbury, faceva immersioni subacquee, ballava in spiaggia e puliva rifiuti biologici con una tuta antigas. L’inondazione di immagini papali è stata così massiccia che alcuni forum di A.I. generativa online hanno implorato i creatori di usare una qualsiasi altra fonte di ispirazione.

Francis wearing sunglasses and a black leather jacket over his white papal garments while holding a microphone to his mouth in the middle of a crowd.
Questa immagine è stata generata dall’IA. Francesco è visto come un leader più accessibile rispetto al suo predecessore, Papa Benedetto XVI.

Ciò però non ha fermato gli utenti della AI, i quali hanno continuato a rappresentare Francesco in modo sempre più stravagante. In alcune immagini, è passato da una giacca a vento ad una giacca di pelle. In un’altra, indossa un trench arcobaleno.

Queste immagini hanno spinto altri ancora a mettere indosso a Francesco abiti ancora più popolari: felpe, tute, scarpe da ginnastica, come un qualunque papà che porta i figli al parco. O a piazzarlo all’interno di noti scenari di fantasia come quelli dei comics o gli anime.

E questo trend non accenna a fermarsi. La domanda ora è: capirà la Chiesa, in cronica crisi di popolarità e rilevanza, che questo tipo di contenuti user generated potrebbe essere interpretato come un sincero atto di amore nei confronti di un leader incredibilmente popolare e che l’impatto di Francesco sulla cultura pop zoomer è qualcosa da tenere presente per il loro futuro?

Io sono l’ultima persona al mondo che vorrebbe dare alla Chiesa dei consigli pratici su come restare a galla ma, in questi tempi un po’ bui che ispirano al pragmatismo e con i nuovi conservatorismi che rifiutano ogni forma di progresso e modernizzazione anche in campo religioso sempre in agguato, tocca lavorare con quello che si ha a disposizione. Che vitaccia, ragazzə.

L’articolo originale di Kalley Huang, pubblicato sul New York Times l’8 aprile 2023, è disponibile qui.

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