Tra il 2018 e il 2019 il canale Starz ha trasmesso una bella serie spy/sci-fi di nome Counterpart. In cui si descriveva una guerra fredda tra due universi paralleli.
Uno dei due mondi era stato affetto da una pandemia globale, e quando l’azione si spostava in quello scenario veniva rappresentato uno luogo di costante consapevolezza del pericolo, con dispositivi igienizzanti UV ad ogni angolo, mascherine come status symbol e spostamento della tecnologia su device contactless per ridurne l’uso con le mani.

Tutto questo raccontato molto prima che il covid19 diventasse pubblico, semplicemente basandosi sulle previsioni di un paio di sceneggiatori che avevano letto Spillover di Quammen.
È notizia di ieri che uno scienziato russo di è fatto contagiare volontariamente per la seconda volta solo per dimostrare che questa infezione non produce anticorpi permanenti e che l’immunità di gregge è una stronzata (https://bit.ly/34KKwZn).
Il vaccino potrebbe arrivare, anche se le news non sono più entusiastiche come qualche mese fa, ma sarebbe una delle rare volte (se non l’unica, vado a memoria) nella storia della medicina moderna in cui si trova un vaccino per un coronavirus.
A molti credo stia sfuggendo che ci troviamo di fronte alla concreta possibilità che il nostro stile di vita debba cambiare per sempre (o per abbastanza tempo da superare l’arco vitale di quelli intenti a scrivere fesserie sui social al momento, tipo me).
E aggrapparsi ai vostri (nostri) bias non servirà a niente, e difendere col coltello tra i denti i vostri (nostri) orticelli servirà ancora a meno.
Come sempre in natura (guarda caso il nostro rapporto con la quale è diretto responsabile di questa situazione) prospererà chi sa adattarsi, e l’unica scelta che avremo sarà se farlo come società o continuare a farci la guerra, specie tra poveri, stavolta però provocando morti vere.

A giudicare da quel che leggo in giro (ma potrebbe essere solo la mia filter bubble, anzi lo spero), la totale mancanza di empatia di classe e di capacità di astrazione del dolore altrui che sto rilevando mi spingono a temere per la seconda ipotesi.
In bocca al lupo.

Consulente di comunicazione, social media, SEO ed e-commerce. Grafico, web designer, impaginatore, copertinista e addentrato quanto basta in tutto ciò che riguarda l’Internet. Appassionato di narrativa, arti visive e cinema di menare. Nerd. Gamer.
Vivo e lavoro come freelancer in provincia di Taranto, il mio profilo professionale è su www.absolutezero.it