Valencia officina d’arte: interviste a Josè Luis Castañ e Carla Cano dello IES – Moli del Sol

Nell’ambito del progetto ERASMUS+ (mobilità docenti) mi sono recato a Valencia, quale insegnante dell’Istituto di Istruzione Superiore Statale “Leon Battista Alberti” di Roma, per eseguire un’attività di “job shadowing” presso l’Istituto “IES – Moli del Sol”.

Delle varie attività che mi hanno visto coinvolto, vorrei parlare in particolare di quella svolta presso l’officina (“taller”) di gioielleria della scuola, non prima di aver accennato brevemente al sistema scolastico superiore spagnolo. Lo farò avvalendomi di un paio di interviste interne allo IES: la prima al Prof. Josè Luis Castañ, docente di “fabbricazione di gioielleria”, la seconda alla studentessa Carla Cano del secondo anno dello IES.

Gentile Josè Luis, puoi accennare brevemente agli indirizzi scolastici del sistema d’istruzione spagnolo?

Dopo la scuola primaria (6-12 anni), la secondaria obbligatoria (12-16), quindi un doppio indirizzo per gli studenti dai 16 anni in su: il “BACHILLER” (pron. bacìier) che corrisponde in linea di massima ai nostri licei (ad es. anche con indirizzo economico) e il “VOCATIONAL”, la formazione professionale (ad es. anche con indirizzo sportivo). Nell’ambito di questa formazione professionale è possibile frequentare presso lo IES – Moli del Sol il “grado medio de joyería” che s’inquadra, nell’ambito della “FAMILIA PROFESIONAL”, nella “FABRICACIÓN MECÁNICA”.

Proviamo ora a descrivere le attività laboratoriali dell’officina di gioielleria in cui insegni, puoi ripercorrere le diverse fasi di lavorazione per ottenere un gioiello finito?

Il primo momento è quello dell’ideazione e del disegno; poi si passa alla scelta dei materiali; successivamente si procede alla misurazione del materiale (es. spessore); a seguire il taglio e la limatura, per dare forma all’oggetto, per definirne i contorni; quando si hanno diversi materiali da assemblare, si passa alla saldatura; infine, la finitura dell’oggetto, attraverso la smerigliatura, per cancellare i segni della saldatura e fare del gioiello un corpo unico.

Potremmo pensare di realizzare un oggetto, vorrei essere committente di un anello ispirato al personaggio del cartoon Harley Queen, da utilizzare poi per un servizio fotografico che sto pianificando da qualche tempo con la modella e cosplayer Irène H . Possiamo?

Si può fare. Lo possiamo proporre ad una mia studentessa molto talentuosa e creativa, Carla Cano, magari potresti poi intervistare anche lei per Deep Hinterland.

Molto bene. Ma intanto ti chiedo ancora qualcosa per la nostra intervista: qual è la tua formazione? Quale il tuo percorso professionale prima di diventare un docente di fabbricazione di gioielli?

Dai 16 ai 22 anni circa ho frequentato una scuola professionale privata per fabbricare gioielli, la Gonzàlez Blasco di València. Negli anni seguenti ho lavorato in diversi atelier: Jesús Higueras, Macrostyle, Nijmaj, Mugoval, Dámaso Alonso, José Marín; dai 37 ai 40 anni circa ho frequentato la EASDValència, Scuola d’Arte e Desing Superiore di València. Infine ho ottenuto la cattedra presso l’Istituto “Moli del Sol”, continuando a lavorare come creatore di gioielli artistici.

Con Josè Luis mi congedo qui, con la promessa di intervistarlo prossimamente per DH quale artista di gioielli. Nei giorni trascorsi al “Moli del Sol” mi ha mostrato orgogliosamente un suo “ciclo” di spille ispirate a Garcia Lorca ed alla sua raccolta “Poeta a New York”.

Seguendo il consiglio di Josè Louis, passo ad intervistare Carla Cano, la sua talentuosa studentessa. Ecco qui qualche stralcio della nostra chiacchierata.

Da quanto tempo studi in questa scuola? Perché hai scelto questo indirizzo di studio?

Sono ormai 2 anni che studio in questa scuola, che ho scelto perché non sapevo cos’altro fare (n.d.r.: …e mi sovviene la canzone di Luigi Tenco “mi sono innamorato di te perché non avevo nulla da fare”), avendo soltanto un generico interesse per il fashion, e comunque l’ho trovata infine una scuola originale.

In futuro pensi di lavorare nell’ambito della gioielleria artistica? Pensi di frequentare studi universitari o di specializzazione superiore?

Non credo che in futuro mi dedicherò ai gioielli e comunque non credo che andrò all’università per studiare questo. Al momento sto pensando, quale alternativa alla fabbricazione di gioielli, di fare la guida turistica o di studiare psicologia e quindi lavorare come psicologa.

Mi puoi dire qualcosa circa la città di Valencia?

Valencia è un ottimo posto dove vivere grazie alla disponibilità delle persone che vivono qui, alla tranquillità che si respira e al clima veramente mite tutto l’anno.

 

 

 

 

Ti piacerebbe studiare o lavorare in altre città della Spagna o all’estero? Dove?

Vorrei lavorare fuori dalla Spagna, se potessi sceglierei Bruxelles.

Anche questa mi sembra una scelta “originale”. Spesso sento parlare i giovani studenti di Londra, Berlino, Parigi, oppure di NYC o dell’Australia, perché proprio Bruxelles?

Amo questa città, vi sono stata 3 anni fa con i miei genitori ed ho subito apprezzato la sua architettura. La gente mi è sembrata molto accogliente, soprattutto ho apprezzato la moltitudine delle etnie presenti, la convivenza delle diversità, così ho pensato che mi piacerebbe vivere o studiare lì.

Prima di congedarci ricevo da Carla l’anello commissionato. Si tratta di una fascia d’argento in cui Carla ha saldato un’immagine emblematica di Joker, dopo averla disegnata, riportata in lamina d’argento ed affinata. Il colore più scuro rispetto alla fascia di base lo si è ottenuto attraverso un processo chimico di ossidazione.

Nella galleria fotografica, in calce alle interviste, è possibile vedere anche alcuni momenti della lavorazione artigianale dell’anello realizzato da Carla Cano. Le foto della città di Valencia sono di Massimo Maselli.

 

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