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Da antropologo e semiologo, ho insegnato in varie università europee prima di approdare a Palermo e, libero da costrizioni, scrivere anche sui momenti più ordinari dell’esistenza, nel tentativo di dar vita ad un’antropologia del quotidiano. Senza prendermi troppo sul serio, rifletto da anni sul modo in cui esperienza e linguaggi si traducono reciprocamente, nonché sul significato di centri e periferie del sapere e del potere. Nel tempo libero vado a fare qualche nuotata, passeggio in centro e mi interesso ai modi molteplici secondo cui dinamiche culturali organizzano forme culturali ed esistenziali. Per questa ragione, mi sono messo a fotografare e a usare le immagini come contrappunto alla scrittura. Perché ho una rubrica su Deep Hinterland? Perché è bello scrivere e fotografare, ragionare con altri sul quotidiano e lo scorrere del vivere. Dialogare è vivere. Vivere è dialogare con se stessi e con gli altri.